Austrolebias Nigripinnis: Killifish al via!
Grazie al mitico AIK (Associazione Italiano Killifish) ho avuto delle piccole e sferiche uova di Austrolebias nigripinnis Arroyo Tajamar, un pesce appartenente alla grande e famosa famiglia dei Killi. In questo caso parliamo di un Killifish annuale originario del sud America (Argentina, Paraguay, Uruguay).
Le uova erano state imbustate il 9 ottobre 2007…la diapausa consigliata era di 4-5 mesi…quindi domenica ho messo a fare le artemie, cioè a schiudere le uova per ottenere i naupli freschi freschi, e ho preparato un recipiente da alimenti, per essere pronta alla mia prima esperienza di schiusa di uova di killi! 🙂
Di Austrolebias nigripinnis se ne conoscono diverse varietà, esattamente:
Arroyo tajamar
Carmelo
Dique Luján, Camino de la vía muerta
Ibicuisito
Las Virolas
MSL 91-2
Nancay
punta lara and molino brazo largo
Sagastome
Le differenze sono minime, ma comunque visibili nei maschi, tutti molto scuri con puntini o macchiette lunghe e strette di colore azzurro-blu molto accese, splendenti. Le femmine appaiono, come quasi tutti i killi, molto scialbe, prive di colori, biancastre.
E questa sera, come vedete dalle foto, ho schiuso le uova fra le 20.30 e le 23.00. Prima ho provato a contare le uova che si riuscivano a separare dalla torba, erano 18 e tutte del colore ambrato "giusto", non erano insomma bianche e quindi ammuffite/marce. Sapevo quindi quanti avannotti avrei dovuto aspettarmi, più o meno.
E già dopo 30-40 minuti sono comparsi i primi 4 avannotti appena nati pesciolini piccolissimi, ma in fondo delle stesse dimensioni di una piccolo di scalare, nulla di "invisibile".
In pratica in un recipiente da aliminti ho messo la torba e poi ho spruzzato, vaporizzata, l’acqua sulla torba fino a comprirla per 2-3 cm, avrò quindi nel recipiente meno di 1 litro d’acqua, 50% rubinetto romano (decantata) e 50% osmosi.
Ho poi raccolto delicatamente con una siringa con tubicino in cima gli avannotti, uno ad uno, mettendoli in un piccolissimo acquario in vetro da 4 litri che già avevo, pulito e riempito per metà con acqua di rubinetto (decantata) e 50% osmosi, con l’aggiunto di 1/4 di cucchiaino di sale marino. Fino a questo momento ho contato circa 16 avannotti, che si muovono e sembrano stare bene, anche se non cacciano l’artemia, sembrano un po’ stanchi e se ne stanno sul fondo…sbattendo la codina e facendo qualche movimento ogni tanto, ma senza stancarsi troppo. Spero che domani iniziano a mangiare l’Artemia che gli ho messo in acqua…così da riempirsi il pancino colorandolo di rosa. 🙂
18 Febbraio, 2010
Ciao! devo dire che il tuo articolo è veramente molto bello ed interessante. Mi chiedevo se potevi dirmi l’indirizzo del signore che ti ha regalato le uova! E volevo chiederti se avevi delle uova da spedire!!
18 Febbraio, 2010
Per le uova fai riferimento all’associazione AIK, mentre io non ne ho di uova, infatti son sopravvissuti solo una coppia da quella schiusa e dopo un paio di mesi la femmina è morta. 🙁
13 Febbraio, 2011
Il problema é il trasferimento dei piccoli nell’acquario da 4 litri. Sono troppi, o meglio….devi lasciare un livello dell’acqua non più di 5 cm altrimenti i piccoli non riescono a raggiungere la superficie e non riempionO la vescica natatoria. Rimanendo così deformi……:)
13 Febbraio, 2011
interessante… questa non la sapevo. PEnso che riproverò in futuro, non solo sono molto belli, ma è anche affascinante tutto il processo dalle uova al pesce adulto. 🙂