Elementi di aquascaping

Cos’è l’AQUASCAPING? Aquatic landscape = paesaggio acquatico. 🙂
La tecnica per creare acquari piacevoli alla vista perchè ricreano paesaggi naturali in vasca. L’idea è quella di abbellire l’interno dell’acquario in modo che risulti piacevole alla vista e non solo un groviglio di pesci e piante, per quanto sani possano essere. Significa creare acquari BELLI, che colpiscono lo sguardo e possano diventare eventualmente un elemento di arredo in qualsiasi abitazione, studio medico, albergo o ristorante, dove i pesci vivano bene e in salute.
Non posso scrivere un manuale sull’argomento, perchè sinceramente ne so troppo poco e ne ho poca pratica, però qualche elemento penso di poterlo dare, come spunto per approfondire o solamente per guardare al proprio acquario, d’acqua dolce o salara, con occhi diversi.

Una volta, tanti anni fa, si parlava di acquari Olandesi, cioè pieni zeppi di piante, spesso ospitavano pesci anche di grandi dimensioni (Scalari o Discus, ad esempio). Erano molto belli rispetto alla media degli acquari che si vedeva nelle riviste e nei negozi in strada, ricchissimi di tutte le sfumature del verde, ma oggi quelle foto sembrano caotiche, troppo stressanti per lo sguardo, troppo dense di elementi diversi, di piante, tronchi, rocce, di pesci. Oggi cerchiamo, o almeno alcuni cercano, di creare paesaggi che abbiano un senso, che rispettino le proporzioni della natura, quelle che vediamo nelle più belle foto naturalistiche e nei migliori documentari.

Acquario Olandese:

Tipico acquario Olandese (detto anche Tedesco, alle volte), con tante piante e in ottima salute

 

 

 

 

 

Acquario naturale:

Acquario naturale, con tronco e muschio a ricreare un albero

 

 

 

 

E tanti altri possono essere trovati, ad esempio, all’interno delle gallery del famoso AGA contest (foto 2007, acquari di dimensioni medie)

Possiamo infatti utilizzare gli elementi che soliti in ogni acquario, cioè le piante, i legni, le rocce o i sassi per creare landcape, cioè paesaggi, che siano armoniosi e proporzionati.  Immagineremo come standard che l’acquario sia posizionato con il vetro frontale davanti all’osservatore, cioè il vetro più lungo. Acquari con funzione di divisori o "a penisola", cioè con 2 o 3 lati perfettamente visibili, sono particolarmente difficili da "disegnare" e quindi arredare. Troverete con difficoltà layout di acquari tropicali d’acqua dolce, così come anche acquari marini, con più di un lato offerto come vista principale per l’osservatore.
Vanno evitati assolutamente elementi di arredamento posizionati in modo non sicuro, che possono scivolare o cadere gli uni sugli altri, o materiali collanti o coloranti che possano intossicare i pesci. Insomma la funzione estetica non deve MAI mettere a repentaglio la vita degli abitanti dell’acquario.

  1. Immaginazione: è la chiave di tutto. Solamente immaginando un ambiente naturale o guardando dal vero o in fotografia un ambiente naturale, possiamo pensare al nostro layout in acquario. Dobbiamo pensare agli elementi che possiamo usare, che abbiamo o che ci possiamo procurare facilmente e poi "impastarli" per adattarli all’ambiente da ricreare. Non è detto che debba venire identico, potremo anche realizzarne una piccola parte, ma l’importante è che l’impatto estetico sia quello, il "senso" complessivo sia lo stesso.
  2. Proporzioni: usare oggetti, piante, pesci e invertebrati che siano "in proporzione" gli uni con gli altri.
    Questo è il punto forse più difficile, ma anche molto importante. Se vi siete mai chiesti come mai in molti degli acquari più belli che abbiate mai visto su Internet in foto i pesci siano quasi sempre piccoli e in branco…le PROPORZIONI sono la risposta. Infatti un piccolo pesce fa sembrare tutto più grande: una roccia sembra un monte, un tronco un albero, una radice una collina, una pianta bassa quindi è l’erba o dei fitti cespugli.
    Quindi anche nella scelta delle piante, notare la dimensione delle foglie. Meglio avere foglie molto piccole accanto a grandi foglio come quelle degli Echonodorus, piuttosto che 5 piante con foglie di tutte le dimensioni.
  3. Profondità: perchè spazi pieni e spazi vuoti, colori, linee e curve aiutano a creare differenti profondità. La profondità reale dell’acquario rimane la stessa…ma viene percepita in modo diverso.
    Possono essere usati alcuni o anche tutti gli elementi qui sotto riportati
    1. sfondo: usare un colore che nasconda e uniformi il vetro posteriore dell’acquario. Usato solitamente il nero, il blu e il celeste, ed anche il bianco, è possibile reperire in commercio anche dei fogli di plastica sfumati, che ad esempio vadano dal blu intenso nella parte bassa, al celeste chiaro nella parte più alta. Questa sfumatura aumenta il senso di profondità e la somiglianza con i colori tipici del cielo.
    2. inclinazione in avanti del substrato (il fondo, fertile o meno), cioè avere sempre un fondo più alto dietro e più basso davanti, meglio se con altezza non uniforme da sinistra a destra, cioè che abbia dei dislivelli, seppure accennati. Possiamo andare da un minimo di 10 cm dietro e 5 davanti, fino ad allestimenti con 30-40 cm di altezza posteriore, se ad esempio abbiamo un acquario profondo almeno 50 cm.
      Più alto riusciremo a tenere il fondo…in fondo, più elevato sarà il senso di profondità. 🙂
    3. curve diagonali, create con rocce (molto meglio se tutte delle stesso tipo), con sassi, con piante, o con spazi vuoti in cui si intravede solo il substrato sabbioso o comunque di un colore chiaro, che stacchi dal resto dell’ambiente. Le linee invitano l’occhio a seguirle…è inevitabile.
  4. punti di interesse
    1. Meglio crearne solamente uno, così che lo sguardo si soffermi lì, senza vagare da tutte le parti, su tanti elementi.
      Anche un acquario con 5 rocce e una distesa di piante basse, come un prato, non può distribuire l’attenzione su tutte e cinque le pietre. Queste devono avere "un senso", un ordine, una gerarchia, un punto unico di attrazione per lo sguardo.
    2. piante rosse
      Sono un potente punto di richiamo per lo sguardo, le più usate e più facili da mantenere in acquario sono probabilmente: Alternanthera Reineckii, Rotala wallichii e la Ludwigia arcuata.
    3. rocce strane, colorate, isolate dal resto dell’arredamento

4 Comments

  1. Salve, stavo guardando questa sezione del sito e sono rimasto molto colpito dall’immagine con l’acquario con il simil alberello fatto d’alghe (o almeno credo), volevo sapere se era possibile risalire alle fasi di composizione di quell’aquascaping perchè è veramente molto bello. Grazie in anticipo

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  2. Cerca soprattutto qua: faao.blogspot.com che è il suo sito ufficiale.

    Danilo

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