Granchio Geosesarma dal salotto alla camera da letto
Dopo soli 3 giorni dall’introduzione nell’acquario a forma di cubo in salotto (illuminato con 5 led da 3 watt asseblati da me medesimo), prima evasione del granchietto tropicale Geosesarma (quello con le chele rosse, che dovrebbe essere della varietà “nemesis”): e’ stato capace di arrivare dal salotta alla camera da letto (con somma gioia della mia consorte), riempiendosi di polvere passato dietro a tutti i mobili, tanto da diventare il doppio della sua normale dimensione e… facendomi quasi paura appena visto in un luogo dove proprio non te lo aspetti!
Veramente difficile tenerli a bada, confinati in un acquario come il Nano della Dennerle quando si vuole lasciargli spazio emerso…
Perchè ho dovuto inserire un tronco che esce fuori dall’acqua… e quindi il coperchio non può più appoggiare sui normali supporti, così c’è dello spazio ai lati dal quale un animale può uscire. Un pesce avrebbe credo una possibilità su 1 milione di riuscirci… ma un granchio con chele e zampette articolate ha MOLTA più capacità di arrampicarsi ed evadere.
Il filo del riscaldatore è come una corda, evidentemente, il fatto che sia scivoloso ai nostri occhi credo che ai granchi non importi assolutamente nulla. Ma il riscaldatore deve esserci… e quindi anche il filo. Quindi ho deciso di farlo passare dal piccolo filtro a zainetto, in modo che quantomeno mi possa ritrovare un granchio Geosesarma nel filtrino, e non sul pavamento.
Sono originari del Borneo, vogliono quindi acqua tenera e sicuramente delle zone emerse. Nuotano, cercano il cibo anche sott’acqua, ma passano la maggior parte del tempo nelle zone emerse. La cosa particolarmente positiva per NOI acquariofili è che sembra non siano intressati ai pesci, quindi personalmente li tengo insieme a qualche Guppy e non ci sono problemi (per ora… e spero a lungo).
E mangiano un po’ di tutto, dal cibo in granuli alle piccole blatte, passando per vongole e chironumus. 🙂
I paludari quindi sono perfetti. Per un maschio e una femmina basta una spazio anche esiguo, diciamo 20×20 cm, mentre per tenere 3-4 maschi e relative femmine meglio arrivare a 80×30 ma con un ambiente pieno di piante e nascondigli.
Volendo realizzare un terrario con una piccola zona di acqua, potremmo usare come fondo uno strato di 2-3 cm di argilla espansa, ricoperto da almeno 8 cm di fibra di cocco o terriccio da giardinaggio biologico.
Possono anche essere riprodotti (conosco personalmente chi è riuscito… e senza particolare applicazione). Importante prenderne alcuni esemplari insieme, sapendo già che molto probabilmente nelle prime settimane ci sarà qualche perdita: non è tutti riescono ad abituarsi alle nuove condizioni “climatiche”. Ma poi chi rimane è facile campi a lungo… generando svariate decine di granchietti.