Acquari per killi e schiusa delle uova

UOVO di Killi, visto al microscopioLA SCHIUSA
Arrivate le uova acquistate con l’amico Valerio (anche lui socio del CIR), tutte avevano come “data di schiusa” consigliata il 25 dicembre… dato che la data era alquanto scomoda per ovvi motivi, ho iniziato un paio di giorni prima a schiudere 2 specie, per primi i Notobranchius Palmquisti e dopo 8 ore i N. Eggersi, per poi schiudere i N. Guentheri il 26 dicembre.
Anche perchè le uova viste con la lente sembrano proprio pronte alla schiusa.
Anzi… le abbiamo osservate insieme al microscopio, con tanto di foto e un bel video montato da Valerio, eccolo qua 🙂

killifish: kit per la schiusaQuesto il recipiente usato: piccolo, di plastica, abbastanza ampio però per spargere uniformemente la torba con le uova, nella speranza di farle schiudere al meglio e per prelevare poi i piccoli con facilità. L’operazione occupa diverse ore, diciamo anche giorni, quindi fate in modo di tenere la vaschetta in un posto dove possa stare un paio di giorni senza che nessuno la tocchi.

  1. Si prende la torba e la si sparge ben-bene nel vassoio, con acqua che sarà la stessa nella quale vogliamo allevarli. La teoria è che quest’acqua dovrebbe essere simile a quella prodotta dalle piogge (acqua tenerissima, come quella d’osmosi) che riempiono una pozza. Quindi io ho usato 60-70% acqua d’osmosi e 30-40% acqua del rubinetto (decantata, lasciata nella tanica per 2-3 giorni)
  2. Poi ho spruzzato, vaporizzata, l’acqua sulla torba fino a coprirla per 2-3 cm (ho usato circa 1 litro di acqua)
  3. aspettiamo un paio di ore
  4. dotati di lente d’ingrandimento in una mano (oppure occhio MOLTO acuto), si passa al setaccio il vassoio in lungo e in largo in cerca del più piccolo movimento, che farà risaltare subito la presenza di un avannotto di Killi!
  5. a questo punto si inseriscono nel recipiente un po’ di nuapli di Artemia salina
  6. finito il primo giro di perlustrazione si lascia tutto fermo e lo si torna ad analizzare dopo un altro paio di ore, ma l’idea è comunque di lasciare tranquilli gli avannotti appena schiusi, deboli, che facilmente possono diventare belly sliders (cioè con problemi alla vescica natatoria, destinati a morire) aggiungendo Artemie quando vediamo che non ce ne sono più, perchè mangiate o morte. Possiamo lasciarli qui dentro per qualche giorno, aggiungendo sempre un po’ d’acqua, così da diluire il contenuto che sarà inevitabilmente sempre più sporco.
    In funzione delle dimensioni del recipiente, dopo 2, 3 o anche più giorni, preleviamo gli avannotti sani e li spostiamo in una vaschetta più grande, non troppo altrimenti per loro sarà più difficile mangiare le Artemie.
  7. Cosa fare con la torba rimasta? Prima di tutto consiglio di analizzarla in cerca di uova non schiuse, ma comunque anche non trovandone per sicurezza possiamo togliere tutta l’acqua (consiglio di metterla in una bottiglia per ri-analizzarla controluce in cerca di avannotti vivi) e lasciare asciugare la torba. Riproveremo allora a schiuderla dopo altri 15-20 giorni.

Trasferimento (in vaschetta almeno ossigenata)

Acquario per Killi pronto! Acquario DOLCE, modello LAC, posizionato in bagno e pronto all'arrivo dei piccoli avannotti di KILLIFISH Le 3 micro-vaschette dedicate ai killi appena schiusi
Li ho trasferiti nell’acquario che vedete in foto, dove ho inserito una “vaschetta di garza” (quelle classiche formate da una semplice intelaiatura di plastica, con intorno una specie di retina per capelli dalle maglie però più fine) e in 2 bicchieri di plastica da 200 cc. con il fondo permeabile (un pezzo di calza tirato e incollato ai lati), agganciati al bordo dell’acquario, con 2 tubicini a portare ricambio di acqua nei 2 bicchieri. Nel box di garza infatti l’acqua entra ed esce benissimo anche dai lati, c’è insomma sempre del movimento all’interno e quindi scambio di acqua.
In queste vaschette create per beneficiare della temperatura e stabilità chimica di un acquario “grande”, ho inserito un paio di steli di Ceratophillum, un po’ di muschio di java e 2-3 lumachine a fare da spazzine. I killifish dovrebbero rimanervi 2-3 settimane, il tempo di vederli crescere abbastanza per spostarli negli acquari a loro dedicati.
La situazione attuale è la seguente:

  • Notobranchius Palmquisti (schiusi il 23 dicembre): tolti dalla torba in 5, uno solo nuota tranquillo, accanto ad un povero belly slider… che probabilmente morirà a breve
  • Notobranchius Eggersi (schiusi il 23 dicembre): tolti dalla torba in 8, nuotano in 5 con la pancetta piena di Artemia salina
  • Notobranchius Eggersi (schiusi il 26 dicembre): tolti dalla torba in 13, non riesco a contare quanti nuotano e mangiano, perchè immersi nel muschio di java. Però sono come minimo 4

Questo è ciò che accade in natura a questi magnifici animali 🙂

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