GFO (Ossido di ferro granulare)

AcqIl mio acquario marino a settembre 2012, come si presenta la sera dopo le 22uario marino a settembre 2012, come si presenta la sera dopo le 22C’e’ sempre qualcosa da imparare: oggi ho scoperto l’uso dell’ossido di ferro nell’acquario marino di barriera, cioè con coralli, per rimuovere i fosfati, e non solo…
In Italia cercando GFO non l’ho trovato… all’estero invece si può trovare ad esempio QUI.

Di questo articolo di Advanced Aquarist vi riporto solo le conclusioni:

Una breve rassegna della letteratura ufficiale esistente lascia pochi dubbi sul fatto che almeno alcuni metalli possono essere efficacemente rimossi con l’utilizzo del GFO (Ossido di ferro granulare).
L’obiettivo di questo progetto è stato quello di stabilire la rimozione/aggiunta di metalli tramite l’uso di idrossido di ossido di ferro. Come con la maggior parte delle attività di questo tipo, i risultati pongono anche ulteriori domande. Le concentrazioni di metalli nelle acque di ambienti “in cattività” sono dinamici e soggetti ad una serie di fattori quali PH, quantità e tipo di chelanti disponibili. E fattori esterni, come ad esempio il movimento dell’acqua scarso, possono limitare la velocità di diffusione dei metalli attraverso lo stratuo superficiale del corpo degli animali.

Il GFO (almeno il marchio testato) ha un’alta affinità per il fosforo e la silice, e rapidamente rimuove ortofosfati e silicati.
Il Rame, nella forma libera, viene rimosso, mentre si aggiunge il ferro ferrico, anche se in forma di particolato e non solubile.
Zinco, Manganese e Cobalto vengono rimossi anche se non sono mai scesi a concentrazioni critiche.
L’introduzione di qualsiasi filtrazione chimica potrebbe introdurre processi concorrenti in un acquario, dove esiste la domanda biochimica di animali in competizione fra loro. Tuttavia, le concentrazioni di metalli iniziali erano piuttosto elevate, mentre nel caso di cobalto e manganese le concentrazioni iniziali erano nettamente più basse rispetto a quelle rilevate in mare.
Riteniamo che siano comunque necessarie altre prove tecniche più raffinate prima che l’impatto sulle concetrazioni di metalli e sulla filtrazione chimica sia capito completamente.

1 Comment

  1. Aggiungo che tutte le resine antifosfati “nere” sono GFO, come le famose RowaPhos oppure le Elos FiltraP Fast, in contrapposizione a quelle alluminose, più chiare.

    Ciao

    Danilo

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