Fotografare l’acquario anche con tempi lunghi?
Sembra banale, ma in fondo NON lo è: se avete mai provato a fotografare il vostro acquario, sapete benissimo quanto sia difficile avere abbastanza luce per scattare con tempi “umani”, cioè con tempi di apertura del diaframma abbastanza rapidi da ridurre o eliminare del tutto le possibilità di ottenere una foto mossa.
Diciamo che sotto 1/60 e a mano libera le probabilità di fare una moto mossa sono concrete…anzi direi che in almeno in 9 scatti su 10 avremo una foto mossa dovuta ai movimenti del “sistema” fotocamera+mano”, bene, ora consideriamo questo fantomatico scatto rimasto, è MOLTO importante!
Se infatti non arriviamo ad avere tempi superiori a 1/60 che cosa dobbiamo fare? Evitiamo di scattare? Assolutamente no!
Attrezziamoci il più possibile per rimanere “stabili”, anche senza cavalletto qualcosa si può fare chiaramente, in casa e fuori:
- focali corte: più sono lunghe e più è difficile controllarne i movimenti
- posizione più stabile possibile: gomito appoggiato al bacino/pancia e presa salda, ma non stretta perchè i muscoli in tensione tremano più facilmente!
- teniamo il respiro, scattimo, respiriamo di nuovo
- sfruttiamo un appoggio se possibile: muro, spalliera di un divano o letto, un vecchio bastone, una scopa, qualsiasi cosa ci porti ad un’altezza decente e possa
- costruiamoci un semplicissimo “bean-bag” (anche per me è stato facile, quindi…) e con questo sfruttiamo i piani delle sedie o dei tavoli o di qualche altro mobile
Inoltre, per aumentare le possibilità a nostra disposizione, abbiamo una digitale, quasi sempre tonnellate di kb a disposizione, scattiamo e scattiamo tante foto finchè fra tutte non entra anche quel particolare singolo scatto su 10! Se invece cerchiamo solo di essere fortunati, è molto probabile che otterremo una foto mossa, ad esempio ad 1/30 o 1/10 di secondo, però se continuiamo a scattare “in continuo”, o raffica, la stessa inquadratura, è molto probabile che la nostra mano in un particolare momento rimanga ferma, perchè il suo movimento NON è continuo, è casuale ma non continuo, e…ecco che magicamente otterremo una bella foto nitida anche a 1/30. 🙂
Se pensiamo che le possibilità siano minime, potremo scattare anche 20 o 30 foto, per poi vederle al PC al 100% di ingrandimento e valutare quella “ferma”.
Al limite per velocizzare i tempi di scatto ed anche di elaborazione e post-produzione possiamo evitare di scattare in RAW e scattare solo foto in JPG, però sempre meglio evitare di abbassare anche la qualità dei JPG, meglio tenerla sempre al massimo, per poi eventualmente ridurla successivamente al PC.
Ricordo che questo sistema è utile per ciò che riguarda il NOSTRO mosso, quello cioè che potremmo evitare acquistando ad esempio una fotocamera o un obiettivo dotato di “riduzione delle vibrazioni”, mentre non è possibile fermare il movimento dei pesci nell’acquario, l’oscillazione delle foglie sotto la corrente, ecc.
Per questo tipo di foto è necessaria più luce (flash, fari, luci neon addizionali, ecc.) per usare tempi di scatto più brevi, minimo 1/125 di secondo, o anche aumentare drasticamente gli ISO, cioè la sensibilità della “pellicola” (perdendo però in qualità , aumenta infatti il rumore, lo sporco nelle foto), insomma niente trucchi! 🙁
16 Aprile, 2009
Ciao Raffaele… io credo che si possa ragionevolmente ottimizzare la cosa in maniera diversa.
Dal mio personale punto di vista la raffica non ti fa fare una foto “nitida”, perché in genere il movimento indotto dallo specchio che si alza e si abbassa induce esso stesso un movimento. Meglio un solo scatto singolo.
Ovviamente la tecnica di scatto deve migliorare al massimo per non commettere errori come lo scattare con una mano sola.
Detto questo il tempo di sicurezza, contro il micromosso, è attorno all’inverso della focale, cioè se scatti a 50mm dovresti usare 1/50 di secondo. Con le digitali in formato DX però questo numero deve essere aumentato del corrispondente fattore di crop. Per le Nikon è 1,5 mentre per le Canon 1,6.
Ad esempio a 50mm dovremmo scattare attorno a 1/(50×1,5)=1/75 di secondo.
Ovviamente se non ci arriviamo con le impostazioni della macchina non abbiamo altra scelta che alzare gli ISO fino al valore che ci aggrada.
Danilo
16 Aprile, 2009
Ottima guida!Per esperienza personale posso dirvi che non utilizzo il flash, aumento l’ISO a 600.Ho un cavalletto ed uso l’autoscatto in quanto anche la pressione col dito può creare movimento quando andiamo a rivedere la foto sul nostro pc.In alternativa al cavalletto potete sempre contare su un mobiletto(se ne avete uno a disposizione o altrimenti qualche cosa di simile).Io consiglio di farne molte in sequenza!!
16 Aprile, 2009
Ciao Francesco, più che l’autoscatto dovresti usare, se ce l’hai, l’alzo preventivo dello specchio o lo scatto ritardato, perché l’autoscatto elimina il problema del mosso indotto dal dito ma non elimina il mosso indotto dal sollevamento dello specchio.
Danilo
16 Aprile, 2009
eh si…purtroppo una delle pecche della mia D50 è proprio il sollevamento preventivo dello specchio…
Non so in effetti quanto conti, ma diciamo che sicuramente qualcosa conta e quando parliamo di mosso qualsiasi espediente per ridurlo è bene accetto!
18 Aprile, 2009
Ho potuto apprezzare che conta veramente tantissimo… ovviamente nelle foto in cui è importante, soprattutto con i tele