Razze o varietà di pesci?

Il buon Corrado, conosciuto online soprattutto per Invertebrati.INFO, mi ha fatto riflettere sull’uso dei termini “varietà” e “razza” per le varie selezioni di incroci di pesci della stessa specie.
E allora mi sono andato a cercare qualche definizione utile a capire come mai, nell’ambito dell’acquariologia, si usi molto più spesso il termine VARIETA’ per definire una particolare selezioni, ad esempio, di A. ramirezi, o di Guppy.

In zootecnia, infati, le razze animali sono “tipologie di individui ottenuti per selezione artificiale i cui caratteri sono trasmissibili per ereditarietà ai discendenti”. Così usiamo il termine RAZZA per i cani o le mucche… e cos’è un Ramirezi blond o un Guppy fullred, se non appunto una selezione artificiale? Nel senso che è stato l’uomo a mettere vicino ripetutamente esemplari con certe caratteristiche per far si che la loro progenie presentasse queste caratteristiche con maggiore frequenza o intensità.

La varietà invece dovrebbe identificare solamente “gruppi” di individui con caratteristiche simili… ma che le presentano per motivi naturali, non a seguito di incroci dettati dall’uomo. Se quindi mi immergo in un lago e trovo dei pesci della stessa specie che in una zona presentano tutti le pinne più lunghe e da una parte invece son più corte, questi 2 gruppi potri dire che appartengono a “varietà” diverse della stessa specie.

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