Riproviamo con i Killifish: 3 diverse specie in arrivo a dicembre

3 specie di Killifish (in arrivo le uova)Dopo una mezza delusione fra il 2007 e il 2008, ho deciso di riprovare ad allevare killifish. E’ stata comunque una bella esperienza, anche se con risultati limitati. Questa volta ho scelto di prendere, sempre insieme ad un amico, 60 uova di 3 specie di Nothobranchius (africano),  e sempre da un venditore su Ebay. C’è da aspettare parecchio, lo sappiamo, ma almeno possiamo avere specie meno diffuse.
L’idea è che, fra gli errori di entrambi, su 3 specie dovremmo riuscire ad avere almeno 3 maschi e 3 femmine di 2 specie, sperando in pochi belly sliders e un decente rapporto fra maschi e femmine.
Mi sto quindi per rituffare nella schiavitù delle Artemie (difficilmente questi pesci riescono a mangiare cibo in scaglie o in granuli), meno male però che esistono quelle decorticate e già ho provato che sono accettate (almeno lo erano nella schiusa degli Austrolebia nigripinnis e dei Nothobranchius korthausae red)

Queste le uova che dovrebbero arrivare i primi di dicembre, per essere schiuse ipotizzo entro la fine del mese:

      1. Nothobranchius guentheri zanzibar
        Maschi lunghi fino a 7 cm e femmine fino a 5, quindi un po’ più lunghi della media, sembrano essere anche più aggressivi
      2. Nothobranchius eggersi blu
        Maschi e femmine raggiungono i 5 cm, sembra che per loro sia più indicata un’acqua più dura della media, e che i maschi siano più aggressivi con le femmine rispetto ad altri Noto, per cui sarebbe consigliabile tenere separati i 2 sessi per alternare diverse femmine con un maschio, tenendo la coppia in una vaschetta dedicata solo per una settimana.
        Potrei vederne pochi di avannotti sopravvivere, perchè sembra siano veramente molto piccoli, più degli altri Noto, così che non riescano a mangiare i naupli di artemia, e servano quindi i rotiferi… cercherò di procurarmene nel frattempo, magari da qualche amico più “dotato”
      3. Nothobranchius palmquisti
        Maschi e femmine raggiungono i 5 cm, per il resto ha esigenze simili ai guentheri

Dove tenerli? Quale acquario predisporre per questi killi annuali, per farli star bene e anche per conservare le loro uova e poterli continuare ad allevare dopo la morte dei primi esemplari schiusi da queste uova acquistate su Ebay?
Vogliono temperatura bassina, anche 20°, meglio 22° in effetti, insomma una via di mezzo fra non troppo fredda per farli star male ma sappiamo che più è fredda e più mesi riescono a vivere. Acqua comunque abbastanza dura, e con PH neutro. Si può leggere comunque di riproduzioni in diversi tipi di acqua, non è quindi un problema usare anche solo acqua di rubinetto probabilmente, però io preferisco fare 50% acqua di rubinetto e 50% acqua d’osmosi.
Meglio tenerli con un po’ di sale marino nell’acqua per evitare l’Odinuum (un cucchiaino ogni 5 litri d’acqua)? Questo è un argomento discusso… la volta scorsa non l’ho fatto per tenere bene anche le piante, questa volta invece voglio allestire 2 diversi acquari, uno con piante senza sale, e uno solo con Anubias barteri nana e un po’ di sale.
Sul fondo si potrebbe tenere della sabbia, ma le soluzioni migliori sono
– strato uniforme di torba di 1-2 cm, nient’altro sul fondo per evitare che i pesci si feriscano con il gjiaino nelle loro concitate riproduzioni, strato in cui i pesci deporranno, per poi spostare i pesci da un altra parte e prelevare così la torba con le uova
– niente fondo, solo una o più vaschette (terracotta, plastica, vetro) con dentro sempre torba filamentosa (non in granuli, per capirci). Toglieremo quindi questi contenitori invece dei riproduttori, lasciandoli più tranquilli, ma dovremo fare attenzione a non far uscire torba e uova nelle fasi di “trasloco”.
Per diminuire lo stress causato dall’eventuale riflesso del vetro di fondo, nel caso le bacinelle ne occupassero una piccola parte, si possono usare delle foglie di quercia, che rilasciano anche acidi umici acidificando l’acqua.

In entrambi i casi la scelta delle piante dovrà essere fatta con particolare attenzione, potremmo ad esempio usare steli di Ceratophillum o Egeria legati a un sassetto, così che crescano sempre in verticale (belli, tolgono meno luce rispetto a lasciarlo galleggiare), Anubias o microsorium (per gli acquari più grandi) legati a  pezzi di legno o rocce porose, piante galleggianti (non troppe altrimenti perderemmo la bellezza dei colori di questi splendidi killifish, che danno il meglio con luce diretta per via dei riflessi metallici sul corpo).

Giusto per dovere… ricordo che questi pesci, i killifish, sono ottimi saltatori (spesse le pozze dove si schiudono le uova dopo le piogge si abbassano di livello a tal punto che son costretti a saltare in cerca di un’altra pozza più grande, con pià acqua). Quindi possono essere tenuti solo in acquari chiusi, anche piccoli di 8-10 litri, ma con un coperchio sopra. 😉

Guardate che belli questi 2 maschi di eggersi che lottano, che colori e che temperamento!

Prossimo post sulla procedura di schiusa delle uova di KILLI, per ripassare. 🙂

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